Tre sono gli architetti principali che lavorarono nella Valle dell’Astico:

Mario Ceradini
Antonio Caregaro Negrin
Giovanni Battista Saccardo

Mario Ceradini

(Venezia, 1864 – Sanremo, 1940)

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Architetto

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Fu professore di Architettura e maestro di Disegno all’Accademia Albertina di Torino. Presidente della stessa Accademia, Ceradini nel 1931 venne eletto direttore della prima Scuola Superiore di Architettura di Torino, incarico che tenne fino al 1935.

Nei primi anni del Novecento, Ceradini fu autore di numerosi edifici di civile abitazione in area mitteleuropea, mentre a Torino la sua produzione architettonica venne registrata sotto altro nome, a causa del diritto di firma negato agli architetti diplomati presso l’Accademia Albertina.

Ceradini e le sue opere

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Fra le opere attribuite a Ceradini a Torino si ricordano la casa Caviglia, in via Pellico, 24 (1899) e la casa De Maria, in via Rossini 12 (1900).

Tra le sue opere letterarie va citata Arte Aristocratica in Società Democratica, pubblicata in occasione della prima Esposizione triennale di Belle Arti in Torino.

Ceradini, Fogazzaro e la Grande Guerra

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Ceradini fu progettista della villa Montanina del Fogazzaro. Contribuì anche alla preparazione militare prima della Grande Guerra, nella redazione degli schizzi panoramici realizzando un manuale (Il disegno panoramico militare).

Ceradini lo possiamo collegare a Cesare Ferro in quanto entrambi hanno diretto l’Accademia Albertina e hanno tra loro collaborato successivamente al periodo della Grande Guerra.

Ceradini era socio del CAAI torinese e come Fogazzaro e Cesare Ferro appassionato della montagna.

Antonio Caregaro Negrin

(Vicenza, 1821 – 1898)

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Architetto e architetto del paesaggio

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Si avvicinò all’architettura frequentando un corso di disegno tecnico. I suoi insegnanti, intuendo il potenziale, deciso quindi di impartirgli lezioni private.

Tra il 1841 e il 1848 iniziò a lavorare a Vicenza e provincia dedicandosi alle ristrutturazioni dei palazzi di famiglie importanti come Fogazzaro, Cabianca e Nievo. Nel 1846 gli venne affidato il restauro del Teatro Olimpico di Vicenza, esperienza che decretò il suo successo professionale.

Caregaro Negrin e Fogazzaro

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Antonio Caregaro Negrin intervenne su Villa Velo Valmarana nel 1843. La villa apparteneva ai conti Valmarana, Angelo e Giuseppina, la cui figlia Margherita sposò Antonio Fogazzaro nel 1866.

Lo scrittore soggiornò spesso nell’abitazione dei suoi suoceri e proprio lì ambientò il romanzo Daniele Cortis.

Caregaro Negrin e Alessandro Rossi

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Dopo la caduta della Repubblica di San Marco, l’architetto riprese la sua attività viaggiando in tutta Italia.

Si affermò come progettista di giardini diventando l’architetto di fiducia di Alessandro Rossi, che gli commissionò lavori in diverse zone dell’alto vicentino.

Tra le opere più importanti si annoverano Villa Rossi e il Podere Modello a Santorso, parte del villaggio operaio di Piovene Rocchette e la Fabbrica Alta di Schio con il giardino Jacquard.

Giovanni Battista Saccardo senior

(Schio, 1848 – 1931)

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Ingegnere

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Detto Giò Batta, si laurea in Ingegneria Civile a Padova nel 1870. Subito dopo la laurea entra nell’Ufficio tecnico del Lanificio Rossi di Schio, dove collabora con gli ingegneri Edgard Larsimont Pergameni e Carlo Letter alla costruzione del Quartiere Operaio e degli edifici annessi e dove entrerà in contatto con l’architetto vicentino Antonio Caregaro Negrin, professionista di fiducia del sen. Alessandro Rossi.

In seguito collaborerà spesso con il Caregaro Negrin assumendo la direzione lavori dei suoi edifici a Schio e in provincia, anche dopo l’apertura del suo proprio studio.

Saccardo e Fogazzaro

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Antonio Fogazzaro, dopo aver soggiornato a lungo nella villa dei suoi suoceri, si innamorò del territorio decidendo di far costruire poco lontano la sua “Montanina”.

Ne fu progettista l’architetto veneziano Mario Ceradini e direttore dei lavori fu l’ingegnere GiòBatta Saccardo di Schio, già stretto collaboratore per lunghi anni del Caregaro Negrin.

Saccardo e la ferrovia Torrebelvicino-Arsiero

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Esegue molte opere pubbliche su incarico del Comune di Schio e di quelli limitrofi quali strade, ponti edifici scolastici e per la Curia alcuni campanili, non trascurando nel contempo la committenza privata per la quale segue la ristrutturazione e la progettazione ex novo di numerose abitazioni anche di villeggiatura.

Progetta e realizza per proprio conto la linea ferroviaria Torrebelvicino – Arsiero e in collaborazione con il nipote ing. Quirino Dalla Valle la Rocchette – Asiago.

Lo studio continua sotto la guida del figlio ing. Antonio e del nipote Giovanni Battista junior fino alla sua morte improvvisa nel 1970.